GAY PRIDE = POLEMICA.
POLEVRONE E GRANDI CRITICHE PER IGNAZIO MARINO NEO SINDACO DI ROMA CHE HA, PUBBLICAMENTE, DICHIARATO CHE NON PRESENZIERÀ AL GAY PRIDE.
LA MOTIVAZIONE? VUOLE STARE A CASA CON LA SUA FAMIGLIA.
Ovviamente non poteva mancare la lettera di risposta da parte del presidente del CIRCOLO DI CULTURA OMOSESSUALE MARIO MIELI. Comitato organizzativo ufficiale del GAY PRIDE ROMANO.
“Ci sembra una falsa partenza e un brutto segnale nei confronti di Roma e di una comunità importante che ha contribuito in modo rilevante alla sua vittoria e che si aspettava un chiaro e visibile segnale di vicinanza in netta discontinuità col passato” . “Già ieri il Sindaco Marino aveva schivato con imbarazzo una richiesta diretta rivoltagli in piazza Campidoglio da una nostra attivista. Oggi spiega alla stampa di voler trascorrere del tempo in famiglia senza rendersi conto, forse, che questa motivazione rischia di essere persino offensiva nei confronti di chi le proprie famiglie non le vede in alcun modo riconosciute e si trova costretto a scendere in piazza e a lottare giorno per giorno per rivendicare pari diritti e dignità”. “Per un Sindaco di Roma che creda davvero nei diritti civili e nella piena uguaglianza delle persone lgbtqi la presenza al Pride non può più considerarsi un optional ma un impegno istituzionale e civile inderogabile. Tanto più che può tradursi anche in un saluto di qualche minuto all’inizio della parata come avviene nelle principali capitali europee”. “Ci auguriamo che Marino chiarisca le sue posizioni nelle prossime ore con parole nette e inequivocabili e che riconsideri la sua presenza al Roma Pride. Come migliaia di famiglie romane sanno da anni il Pride è assieme orgoglio e rivendicazione di diritti e anche una grande festa a cui il Sindaco può decidere di prendere parte anche con la sua famiglia. Un segnale semplice ma visibile di condivisione e vera e profonda vicinanza che sarebbe molto apprezzato" .
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